Molto spesso l'ambito di utilizzo iniziale dei nuovi mezzi di comunicazione è stato quello militare, solo in momenti successivi si ha la progressiva estensione dei nuovi media ad altri usi sociali. Il percorso evolutivo di Internet non smentisce tale tendenza. Internet nasce come estensione di una rete la cui realizzazione era stata voluta dal Governo degli Stati Uniti alla fine degli anni Sessanta, per consentire agli organismi governativi, nel caso in cui eventi bellici avessero messo fuori uso le normali reti di comunicazione, di disporre comunque di una efficace alternativa per la trasmissione delle informazioni1. Nel 1957, in piena Guerra Fredda, gli Stati Uniti decisero di creare un'agenzia di ricerca denominata ARPA (Advanced Research Projects Agency), in risposta al successo conseguito dall'Unione Sovietica con lo Sputnik, il primo satellite lanciato nello spazio2. L'Agenzia, nelle intenzioni dei governanti di quegli anni, avrebbe dovuto ristabilire la leadership degli Stati Uniti nel campo della scienza e della tecnologia, con particolare riferimento al settore militare. Nel 1969, l'ARPA avviò il funzionamento nel Sud Ovest degli Stati Uniti, di una prima rete telematica, denominata ARPANET. Caratteristica fondamentale di questa rete era la capacità di sfruttare un particolare sistema di trasmissione detto packet switching (commutazione a pacchetto)3. La rete aveva il duplice obiettivo di permettere la collaborazione a distanza tra scienziati al lavoro su progetti militari, da una parte, e di gettare le premesse per una nuova fase di sviluppo economico, dall'altra. Il risultato più importante cui l'ARPA riuscì a pervenire fu la realizzazione di una struttura particolarmente robusta, caratterizzata, tra l'altro, dall'assenza di percorsi predefiniti per i messaggi, in quanto i diversi pacchetti di cui essi erano composti potevano viaggiare secondo percorsi diversi, per essere poi riassemblati al loro arrivo alla destinazione finale. Nel dicembre del 1969 ARPANET contava quattro nodi, che sarebbero diventati quindici nel 1971 e trentasette nel 1972. Ciascun nodo poteva essere programmato in modo remoto (cioè a distanza) da altri nodi e la rete permetteva, a ricercatori e scienziati, di sfruttare le capacità elaborative di nodi remoti, così come se la potenza di calcolo si fosse trovata nella località in cui essi si trovavano e conducevano i propri studi e le proprie ricerche. Va sottolineato che, fin dall'inizio, suscitò il maggior entusiasmo tra gli utenti non tanto la disponibilità di potenza di calcolo remota, ma piuttosto la possibilità di comunicare a distanza fra i diversi nodi della rete. Questo significa che la posta elettronica fu uno dei risultati più significativi ottenuti con la realizzazione della rete. Nel corso degli anni Settanta ARPANET continuò a svilupparsi, facilitata, in questo, dalla sua struttura totalmente decentralizzata. Il primo standard di trasmissione utilizzato fu il cosiddetto NCP (Network Control Protocol), il quale però fu presto sostituito da un protocollo più sofisticato, lo stesso che avrebbe reso possibili le prestazioni della futura rete Internet, il TCP/IP (Transfer Control Protocol/Internet Protocol). Il TCP ha la funzione di convertire un messaggio in una serie di pacchetti che vengono poi ricomposti al loro arrivo a destinazione; l'IP provvede invece all'indirizzamento dei messaggi. Nel 1983, la parte militare si separò da ARPANET, dando vita a una rete specifica, denominata MILNET, che comunque rimase sempre collegata alla "rete madre". L'accresciuta disponibilità di computer di grande potenza, che caratterizzò gli anni Settanta e Ottanta, rappresentò un fattore determinante per l'ulteriore estensione di ARPANET. La disponibilità del protocollo TCP/IP, il quale era uno standard di pubblico dominio, e la struttura decentralizzata di ARPANET favorirono il sempre più rapido collegamento di intere nuove reti, determinando lo sviluppo di quel gigantesco sistema telematico che in breve tempo avrebbe avvolto l'intero pianeta e che si cominciava a denominare Internet (dalla fusione delle parole, Interconnected Networks)4. Alla fine del 1989, ARPANET cessò formalmente di esistere, anche se ciò in pratica avvenne senza che i suoi utenti se ne rendessero conto, dal momento che la rete continuava a crescere e a prosperare. Ma se fino a quel momento la rete era stata, prevalentemente, uno strumento di lavoro per la comunità scientifica e accademica degli Stati Uniti, dall'inizio degli anni Novanta una serie di avvenimenti avrebbero provocato la sua radicale trasformazione. È possibile suddividere la storia di Internet in tre grandi periodi o fasi:
Le prime due fasi, hanno luogo durante l'arco di tempo sin qui analizzato, vale a dire dalle origini al 1990. Nella terza delle tre grandi fasi dello sviluppo di Internet, quella universale, che si estende cronologicamente dall'inizio degli anni Novanta fino ad oggi, una serie di eventi determinano la vera e propria esplosione della rete, ma anche una sua progressiva trasformazione. Se infatti la rete era nata come strumento di comunicazione non commerciale, in questo periodo del suo sviluppo si evolve gradualmente verso una dimensione commerciale e di massa. In questo passaggio chiave assume un ruolo determinante l'introduzione del World Wide Web (WWW), la ragnatela mondiale. Il World Wide Web è un ambiente di Internet sviluppato nel 1990 presso il CERN5 di Ginevra, o, più precisamente, un sistema informativo multimediale per applicazioni ipertestuali, la cui introduzione unitamente ad altri fattori provoca una vera e propria rivoluzione nel mondo della rete. La prima bozza del progetto è del marzo 1989 ad opera di Tim Berners Lee, colui che è giustamente considerato l'ideatore del Web. Originariamente, tale progetto era stato sviluppato con l'intento di realizzare uno strumento che rendesse più facili le comunicazioni all'interno della comunità scientifica, ma divenne ben presto evidente che esso avrebbe potuto essere utilizzato efficacemente in un ambito ben pił vasto, i cui confini si sarebbero rapidamente ampliati fino a coincidere con quelli stessi del nostro pianeta. Nel frattempo, con l'aumento del numero dei computer collegati alla rete, si era posto un nuovo problema di grande importanza pratica: come ricercare in modo non troppo laborioso e complicato le informazioni (o meglio le risorse) presenti nella rete. Tale problema è stato risolto nel 1991, quando i ricercatori dell'Università del Minnesota avevano realizzato il cosiddetto Gopher6, uno strumento gerarchico che consentiva in modo razionale ed efficace l'accesso alle informazioni distribuite nei vari nodi della rete. Il World Wide Web divenne effettivamente di pubblico dominio, solo nel 1993, cioè quando Marc Andreessen, del National Center for Supercomputing Applications, realizzò il famoso Mosaic, il primo browser di tipo grafico, il quale ha sostituito il protocollo fino ad allora utilizzato (Gopher), ed è stato determinante per la definitiva affermazione del WWW. Grazie all'opera di Marc Andreessen, fu reso possibile il completamento del Web, che inizialmente era stato prodotto in versione puramente testuale. In seguito alla realizzazione di Mosaic, infatti, si potè aggiungere la parte immagini e da quel momento gli utenti ebbero a disposizione un potentissimo strumento di lavoro multimediale. A seguito delle suddette evoluzioni, il WWW avrebbe definitivamente assunto le caratteristiche che ne avrebbero fatto il sistema di archiviazione e ricerca di documenti più importante e diffuso di Internet, cioè quelle di un sistema di raccolta di documenti di tipo diverso (testuali, immagini fisse e in movimento, suono; in breve documenti multimediali) strutturati in modo ipertestuale, cioè collegabili per mezzo di opportuni collegamenti (link) su richiesta dell'utente. Si possono elencare, schematicamente, alcune delle conseguenze dirette dell'affermazione del WWW:
Nello stesso periodo in cui il World Wide Web trovava diffusione presso il grande pubblico della rete (1994/95), ed esso era peraltro la causa prima del grande incremento del numero degli utenti, vennero introdotti i cosiddetti motori di ricerca9, e, parallelamente, cominciarono ad essere sviluppati i primi servizi commerciali on-line. Da quanto sopra affermato, si può facilmente comprendere come l'affermazione del WWW, l'incremento del numero degli utenti e lo sviluppo dei primi siti commerciali siano avvenimenti strettamente interrelati. Lo sfruttamento commerciale della rete ha avuto inizio in seguito al miglioramento delle modalità grafiche e all'accresciuta disponibilità di software e personal computer a buon mercato, fattori che sono coincisi con l'aumento dell'utenza privata e con l'ingresso sul mercato di imprese definite Access e Service Providers, le quali investono in infrastrutture di connessione alla rete, per poi rivendere l'accesso e i servizi all'utenza finale. Non appena si è entrati nella terza fase dello sviluppo di Internet, quella universale, che è caratterizzata come si è visto dall'affermazione del World Wide Web e da altri importanti fattori concomitanti, tra cui l'aumento della diffusione dei PC, in molti, rapidamente, si sono accorti delle potenzialità economiche della rete. In questo modo, in un lasso di tempo estremamente breve, la rete è passata da una strutturazione essenzialmente di ricerca e di comunicazione tra pochi eletti, in cui la gratuità era molto più che un dato di fatto, ad una impostazione commerciale che la fa diventare il grande mercato globale e che, di fatto, trasforma gli utenti in consumatori. Gli studi e le statistiche, che nel frattempo sono proliferati in merito allo sviluppo del commercio elettronico, sono concordi nell'indicare che dal 1995 in poi l'espansione dei siti commerciali è stata quella di gran lunga più rapida. La maggioranza delle registrazioni di dominio, infatti, non solo in America ma anche in Italia, appartiene ormai a questa categoria. Dalla rivoluzione del World Wide Web all'avvento del commercio elettronico, come si è visto, il passo è stato breve e quasi inevitabile. Una rete aperta, frequentata presumibilmente da decine di milioni di utenti e in crescita impetuosa, non poteva non destare l'interesse di chi cerca nuovi canali per il commercio e per gli scambi. Tutto ciò ha comportato l'introduzione di ulteriori innovazioni nell'ambito delle transazioni elettroniche e del sistema dei pagamenti, proseguendo in quel processo iniziato negli anni Ottanta con la graduale applicazione degli strumenti informatici. L'affermazione e la diffusione di Internet costituiscono uno dei più stupefacenti fenomeni di questo ultimo quarto di secolo. Mentre all'inizio degli anni Novanta solo una cerchia ristretta di ricercatori e di accademici aveva una certa consuetudine con questa tecnologia di comunicazione, alla fine del 1997 gli utilizzatori di Internet avevano superato i settanta milioni. Ciò che in particolare stupisce, a proposito di Internet, non è tanto la sua popolarità, quanto la sua forza innovativa. Nato nel mondo della ricerca accademica, e quindi al di fuori dei tradizionali settori dei media, quali ad esempio il settore telefonico o quello televisivo, la sua diffusione è stata determinata dalla domanda spontanea di milioni di utilizzatori, piuttosto che da un'azione organizzata e programmata. A partire dal 1992, lo sviluppo della popolarità e della diffusione della rete è stato semplicemente impressionante, con particolare riferimento all'impiego della stessa per applicazioni commerciali. Mentre sino ai primi anni Novanta Internet era uno strumento utilizzato esclusivamente in ambito scientifico, nel breve volgere di pochi anni, in seguito all'introduzione del World Wide Web, ha iniziato ad attirare l'attenzione di un numero crescente di operatori dei settori più disparati, divenendo così un fattore di fondamentale trasformazione della società contemporanea. Oggi è difficile poter dire se l'impatto di Internet sarà superiore a quello delle altre grandi innovazioni che si sono manifestate durante i secoli nel campo della comunicazione, dall'invenzione della stampa sino a quella della televisione. Si è comunque, certamente, in presenza di un processo di mutamento le cui caratteristiche non sono certo quelle di un fenomeno passeggero. La ragione dell'interesse creato da Internet sta nella sua capacità, in parte effettiva e in parte potenziale, di fornire risposte avanzate ai bisogni di comunicazione di persone, imprese ed organizzazioni. Con l'avvento dei nuovi network multimediali è possibile acquisire dati, testi, immagini e suoni con lo stesso apparecchio di accesso alla comunicazione. La diffusione e la decentralizzazione dei punti di accesso, sia per inviare che per ricevere informazioni, la possibilità di costruirsi percorsi personalizzati di fruizione della comunicazione e la facilità di comunicazione interpersonale a distanza rendono questa nuova tecnologia di comunicazione unica. Lo sviluppo di Internet consente, dunque, di intravedere un mondo nel quale il costo dell'informazione tende a ridursi, se non ad annullarsi, la distanza costituisce sempre meno un ostacolo e la conoscenza diviene accessibile a tutti. È in questa prospettiva che Internet è stata efficacemente definita come l'autostrada dell'informazione, cioè come un sistema di comunicazione globale di massa di enorme potenza. Il punto di forza di tali autostrade sta nel fatto di non essere l'espressione di un unico sistema di trasporto, quanto la combinazione flessibile e sempre mutevole di molteplici forme di comunicazione digitale ad alta velocità, dalle linee telefoniche, alle reti radiotelevisive e satellitari, alle reti di computer. Gli effetti delle autostrade dell'informazione sull'economia e sulla societą non potranno che essere di vasta portata, analogamente a quanto avvenuto in un passato non molto lontano a seguito dello sviluppo dei vari sistemi di trasporto: marittimi, ferroviari, autostradali e aerei. La rivoluzione dell'informazione avviata dalle nuove tecnologie può essere considerata come un ulteriore capitolo di quel processo evolutivo iniziato con la rivoluzione industriale, che mira alla mobilitazione delle risorse necessarie per il soddisfacimento dei bisogni umani in perenne trasformazione. Internet si inserisce nella lunga e articolata storia della comunicazione. Il suo sviluppo, le sue potenzialità, i cambiamenti che apporterà al mondo della comunicazione, ma anche alla cultura in generale, al modo di lavorare e al modo di fare commercio nel futuro, appaiono ancora in uno stato embrionale e si dovrà attendere ancora del tempo per poter cogliere appieno le potenzialità dello strumento. L'affermazione di Internet come mass-medium è un evento estremamente recente e in fase di rapidissima espansione. Le reti telematiche esistevano già da molto tempo, ma la rete, così come è conosciuta adesso, iniziò a stimolare l'interesse del mondo dell'informazione, delle aziende, dei consumatori italiani solo all'inizio del 1995. Il ritardo, rispetto ad altri Paesi, non è poi così grande, il World Wide Web, come si è visto, era nato solo poco tempo prima. Con Internet si diffonde un nuovo modello omnicomprensivo di comunicazione da molti-a-molti, da uno-a-molti, da molti-a-uno che permette agli utenti di stabilire relazioni, di acquisire e scambiare messaggi di contenuto eterogeneo, di interagire in modo pieno con il medium. La rete è già oggi uno dei canali primari di acquisizione e scambio di messaggi e di informazioni per una piccola (almeno in Italia) minoranza di persone, ma nel giro di alcuni anni sarà utilizzata in modo diffuso a casa e presso il posto di lavoro; il modello di comunicazione che essa afferma influenzerà in modo crescente le relazioni interpersonali. In questo contesto, viene introdotto il concetto di convergenza multimediale, cioè quel processo in base al quale il computer, il telefono e la televisione non sono più prodotti distinti, con funzioni separate ed espressione di settori industriali autonomi, ma divengono elementi di un sistema integrato di comunicazione.
[1] In quegli anni, in particolare, era fortemente sentita la minaccia di un attacco nucleare, tra le cui conseguenze era prevista la distruzione delle reti di comunicazione. |